2019a – Analisi della rete di distribuzione e fattori che influenzano gli acquisti

La rete degli esercizi di vendita al dettaglio in sede fissa del settore alimentare in Umbria e Italia

La rete di vendita alimentare al dettaglio in Umbria

La rete territoriale di vendita al dettaglio in sede fissa di prodotti alimentari in Umbria nel 2018, ultimo dato Istat disponibile, è costituita da 1978 unità locali di imprese attive, di cui 1.456 ubicate nella provincia di Perugia e le restanti 522 in quella di Terni.

    In Umbria le 1978 unità di esercizi di vendita al dettaglio, in base alla normativa emanata dalla  Regione Umbria, sono classificate in esercizi di vicinato se la superficie di vendita non è superiore a mq. 250,00. Sono considerate medie strutture di vendita quelle con superficie tra 251 e 600 metri quadrati nei comuni con popolazione inferiore a 10.001 abitanti, con superficie compresa tra 251 e 900 metri quadrati in comuni con popolazione maggiore di 10.001 abitanti. Sono definite medie strutture intermedie gli esercizi con una superficie di vendita compresa tra mq. 601 e 1000 nei comuni con popolazione fino a 10.000 abitanti e con superficie tra 901 e 1500 metri quadrati nei comuni con popolazione maggiore di 10.001 abitanti. Sono considerate medie strutture superiori gli esercizi con superficie compresa tra 1.001 e 1500 metri quadrati nei comuni fino a 10.000 abitanti, con superficie compresa tra mq. 1.501 e 2.500 nei comuni con popolazione superiore a 10.001 abitanti. Sono considerate grandi strutture inferiori di vendita gli esercizi con superficie compresa tra 1.501 e 3.500 metri quadrati nei comuni con popolazione fino a 10.000 abitanti e con superficie da 2.501 e 5.500 mq nei comuni con popolazione maggiore di 10.000 abitanti; appartengono alla categoria di grandi strutture superiori gli esercizi con superficie maggiore a 5.500 metri quadrati nei comuni con popolazione maggiore di 10.000 abitanti.

In Umbria, con riferimento all’anno 2018 e alla superficie di vendita, la rete degli esercizi di vendita in sede fissa di prodotti alimentari al dettaglio è rappresentata per il 57,53% dagli esercizi di vicinato, per il 22,50%  da minimercati ed altri non specializzati, il 15,98% dai supermercati, il 3,49% dai discount alimentari e lo 0,51% da ipermercati.

Complessivamente gli esercizi in sede fissa di vendita al dettaglio attivi nel 2018 rispetto all’anno 2017 registrano una diminuzione di 39 unità, risultante da un aumento di 30 unità riconducibile agli esercizi di vicinato e 5 afferenti alla categoria degli ipermercati a fronte di una diminuzione di 14 supermercati, 3 discount alimentari e 58 minimercati. La contrazione delle 39 unità interessa maggiormente la provincia di Terni che registra una diminuzione di 24 esercizi a fronte dei 15 della provincia di Perugia.

La rete del commercio alimentare al dettaglio in Italia  

Se si analizza la dinamica del biennio osservato, in Umbria con quanto verificatosi a livello nazionale e nelle singole regioni si osserva che la diminuzione riscontrata nel complesso degli esercizi e quella specifica nella categoria dei minimercati sono sostanzialmente in linea con la dinamica nazionale e quella presente nelle altre regioni ad eccezione di quanto registrato per il Trentino Alto Adige /Sudtirol.

Per quanto concerne l’ipermercati e gli esercizi di vicinato si registra un aumento rispettivamente del 100% passando questi ultimi da 5 a 10 e del 2,7% dovuto all’attivazione nel corso del 2018 di ulteriori 30 esercizi di vendita al dettaglio.

Fonte

I dati sono di fonte Istat e provengono dall’Archivio delle imprese attive ( ASIA) vedasi: https://www.istat.it/

I fattori che influenzano la scelta di acquisto dei prodotti alimentari

Normalmente quando ci rechiamo in un punto vendita per fare acquisti di prodotti alimentari, la decisione di scelta di un prodotto rispetto ad un altro o deriva da una analisi accurata delle informazioni riportate sulla confezione, magari fatta anche in precedenza, oppure da molteplici fattori quali:

La marca, il design, la pubblicità, il prezzo, i consigli degli amici, esperienza propria o di altri non di meno la posizione, il packaging.

Evitando di addentrarci nell’area articolata e complessa del marketing e della sociologia, poiché molte delle nostre decisioni sono dettate da semplici reazioni emotive indotte da vari fattori, sinteticamente si riportano di seguito alcuni di questi:

La marca –  assolve alla funzione di semplificare e rassicurare nella scelta quando il tempo a disposizione per l’acquisto è poco, poiché si sceglie ciò che pensiamo di conoscere meglio, quando si ripete tale comportamento è possibile parlare di “fedeltà” a quel prodotto e la marca ne esce rinforzata, nel caso in cui si sceglie un’altra marca a parità di prodotto allora si parla di “infedeltà “.

La posizione – per indurre all’acquisto di un prodotto non è importante soltanto la collocazione nello scaffale ma incide anche il piano, la posizione nel piano e l’essere alla nostra destra o sinistra.

Il packaging – non ha soltanto una funzione contenitiva   ma anche identificativa ed estetica utile ad attrarre l’attenzione del consumatore e quindi una funzione emozionale.

Il design – ha la proprietà di trasferire ad una forma o immagine il prodotto, è possibile riconoscere un prodotto soltanto dalla forma del contenitore, basti pensare alla Coca Cola, o ad esempio la mondo dei profumi dove la forma della bottiglia equivale al profumo stesso. Non di meno il vaso della Nutella, il barattolo del caffè Illi.

Il consumatore ideale è quello che effettua la sua scelta sulla base della conoscenza e valutazione oggettiva che deriva da quanto descritto sulla confezione.

Un ulteriore consiglio per escludere dall’acquisto i prodotti eventualmente ritirati dalla vendita per contaminazione alimentare, consultare i seguenti siti: http://www.salute.gov.it/portale/news/; https://informazioneoggi.it/tag/allerta-alimentare/; https://ilpattoalimentare.it/argomenti/allerta